
LE INTERVISTE DI ONORINO FUMAGALLI
La nostra penna di diamante avrebbe voluto fare un articolo con il famoso ‘metodo Fumagalli’, ma purtroppo non siamo riusciti a trovare i fondi per una videocamera spia. Così a malincuore il nostro numero uno si è adattato a fare un’intervista classica. Tra le grinfie della sua penna sono finiti Dolce e Gabbana.
Viene ricevuto nel loro atelier. Fumgalli entra e, trovandosi con luci molto tenue che contrastano con quelle abbaglianti del sole esterno, ha problemi di orientamento.
Si muove con le braccia tese e legleggermente aperte per parare eventuali ostacoli. Improvvisamente le sue mani palpano qualcosa….
DG-ma cosa fai carino, come ti permetti! Credi che perchè uno è gay tutti lo pos-sono palpare…. Maleducato!’-
F -No, no, ci mancherebbe, mi scuso, ma è che questa penombra mi ha accecato-.
DG – A volevo ben dire!-
F – Mi scuso ancora e mi presento, sono Fumagalli, ho un appuntamento per una intervista-
BG – Ah sei tu, noi non concendiamo interviste facilmente, ma ci hanno parlato molto bene di te e de ilbiondin. Vieni carino, vieni nel nostro studio-.
Fumagalli li segue e si accomoda su una poltrona, subito scatta in piedi emet-tendo un hai acuto e toccandosi il sedere.
DG-Cosa c’è michelino, che ti ha preso?-
F -Qulcosa mi ha punto, si gira, rimira la poltrona e scorge un rocchetto con un ago, -ah ecco cos’era, questo ago-.
DG -Dammelo! poi rivolto verso il socio. Qaunte volte ti ho detto che non devi lasciare in giro il materiale, sei il solito sprecone e poi si perdono e li dobbiamo ricomprare, sciupone!-
DG – Si perchè tu non perdi mai niente è? E il pritt dov’è finito! chi l’ha perso? chi è lo sprecone?-
Dopo una piccola pausa – e poi il rocchetto è li, non lo vedi?! Non l’ho perso!-
DG – e se non finiva in culo a quello li col cazzo che lo ritrovavi!-.
DG – a proposito ci scusi, ma veramente a volte è insopportabile, siediti ora tranquillamente che possiamo iniziare l’intervista-.
Fumagalli un po’ imbarazzato per la si- tuazione si siede, apre la valigetta prende il taccuino e inizia.
F – innanzitutto perdonatemi una domanda un po’ sciocca, la gente spesso fatica a distinguervi-.
DG – non è sciocca sta domanda è proprio stupida, e sogghigna, come fai a confondermi con quello là, ma dove cazzo ce li avete gli occhi?-
Dg – Ha parlato Adone, mavva, guardati allo specchio..-
Fumagalli che ancora non ha individuato con precisione chi è Dolce e chi Gabbana per non incorrere in imbarazzi sta sull’impersonale.
F – Com’è nata la vosta passione per lo stile, la vostra creatività?-
DG – con lo stile si nasce, ricordo che da piccolo mentre giocavo sulle spiagge siciliane con gli amichetti, non potevo fare a meno di aggiustare i loro costumini, indossati approssimativamente.Con le mani li manipolavo finchè non raggiungevo la perfezione-.
F – stupefacente….-
DG – no! No! Caro gli stufacenti se li tirerà tua mamma, nelle sfilate va bhe sono essenziali, ma qui a casa nostra no!-
F – scusate, scusate, mi sono espresso male, intendevo meraviglioso. Ma quando questo talento naturale è diventato fashion universale?-
DG -Fin da piccolo mia madre mi ha insegnato a cucire e fare di uncinetto, tanto me piaciuto che crescendo confezionavo, soprattuto calzoni, ma anche camicie per i miei amici, facendolo in modo quasi maniacale, prendendo loro accurate misure in ogni parte del corpo. Poi un giorno un imprenditore del posto ci disse ‘Minchia ma vui talento tinite, io tengo delle succursali anche o norde, li ci stanno i piccioli avvenite su che ci organizamme’. Così facemmo e iniziammo la carriera-.
F -Dovete molto a quel mecenate, fa parte ancora del vostro mondo creativo?-
DG – No, incontrò delle difficoltà impreviste e dovette spostarsi in un paese sudamericano-.
F – ricordate quale fu il vostro primo successo, quello che vi fece conoscere?-
DG – Si, a una festa in costume data dal nostro mecenate, ci presentammo travestiti da poliziotti. Come entrammo nel salone si scatenò un pandemonio, chi saltava dalla finestra, chi si buttava sotto i tavoli o dietro il divano, ma il peggio fu quando un tizio si mise a sparare- rivolto vero il socio, – ti-cordi?- – Enno per un miente mi mancò-.
Per fortuna intervenne il nostro mecenate ‘accheminchia fate son compari miei’. Tutto tornò alla norrmalità e ci fecero i complimenti per le nostre divise che erano identiche a quelle vere. ‘Voi li faciste?, amme ne servirebbero un paio da finanziere-.
Altri, ‘ Mii precise sono, amme per il mese prossimo quattro da guardie giurate-.
Eppure am’me, e via dicendo. Ci ordina- rono un centinaio di divise e da li non ci siamo più fermati. Come vedi carino bisogna trovarsi al posto giusto al momento giusto-.
L’altro lo interrompe – Bhe al posto gisuto… c’è mancato un niente dal farmi fuori-
DG – il solito esagerato passò almeno a dieci centimetri la pallottola-.
Dg – e tu che ne sai, l’hai forse vista? Lo spostamento d’aria l’ho sentito bene, il solito so tutto io, ma taci va-
F – cosa si prova a vedere i propri capi indossati da attori, miliardari, uomini potenti, ecc.-
DG – Cocco, logica conseguenza di un lavoro curato nei dettagli, impossibile da imitare, unico, hai voglia questi parvenus dei social, robaglia per popolino, per gretti in vana ricerca di classe-.
DG – ben detto socio, insomma la creatività ha ancora la sua importanza…. a proposito Fumagalli sei etoro o omo?-
F – etro sono sposato da anni-
DG – ma un pompino, una palpata, chessò una sega, ti è mai venuto voglia di farlo?-
F impigliato tra la paura di offendere e l’imbarazzo, cerca di uscirne alla bella e meglio
F- sicuramente è un modo lecito per esprimere i propri desidri, ma essendomi sposato giovane non ebbi mai modo di spe rimentare-.
DG -Oh caro una pompetta la si può fare dovunque e ad ogni età, magari proprio sotto la scrivania dove sto seduto-.
F – assolutamente, certo, certo, capisco, mha chi può dire in futuro? Chissà. Volevo ora chidervi, perchè secondo voi lo stile nel mondo è quasi tutto ita- liano?-
DG – diciamo tutto, lasciamo perdere i pappagalli che ci imitano, e poi cicci- no, puntualizzerei, non italiano, ma di pochi eletti per nascita italiani-
F – è difficile creare a quattro mani e due personalità?-
DG – ma no te lo detto fin da bambini ci davamo da fare. Senti tu sei sposato dicevi…. sei un buon padre di famiglia, come si dice in questi casi. Ora faccio una scommesa con il mio socio, vediamo se indovino. Tu porti sempre il libretto degli assegni con te?-
F – No, mi spiace da quando c’è la carta di credito non lo porto più –
DG – ho vinto io, cicisbeo- e gli fa una pernacchia.
DG -ma va. hai avuto culo, mica bravura…-
DG verso Funagalli – cicciolo come si chiama tua moglie?-
F . Pinuccia-.
F – Pinuccia… oh che nonme musicale, ricorda spiagge esotiche, fragranze di bergamotto appena colto, pelle d’ambra, bellissimo complimenti-.
F – A sii?-
DG – certo caro e tu hai intervistato Dolce e Gabbana nel loro atelier e non gli porti un capo dell’ultima collezione? non sia mai!-
F – bhe grazie, sono commosso….-
DG – ma figuriamoci non dirlo nemmeno per scherzo, e parlando nell’interfono, Silvano ci porti per favore un tailleur direi azzurro dell’utima collezione-.
Silvano – Certo amore, che taglia?-
DG – ah giusto che taglia porta Pinuc- cia?-
F – mi pare la 46.-
DG – ma hai una moglie perfetta la taglia delle dive, Silvano una 46-
Silvano -arrivo- Poco dopo irrompe nella sala un giovane in short e torace estre- mamente muscoloso scoperto-
S – Ecco l’ho messo in una delle nostre sacche di carta firmate-
DG – sei un tesoro dammi bacetto amore- gli da un bacio sulla bocca e gli infila una mano negli short – Che meraviglia – mentre manipola – e tu Fumagalli davvero potresti resistere dal fargli una ciucciatina? Caro, mi fai paura, non sei normale!-
F prendendo il sacchetto, – maestri non siete solo dei geni, ma anche la vostra generosità vi fa uomini eccezionali, grazie, grazie, non so cosa dire.-
DG – ma figurati per un maestro della penna come te, questo e altro – e rivolgendosi al compare – senti lo so che mi sgriderai, ma per la Pinuccia io lo devo fare!-
Dopo un piccolo silenzio sbotta come per sorprendere ed impedire repliche – Fumagalli te lo do a 4000 euro, ancorchè a 6000 euro, e tu non dire una parola!-
DG – ma sei fuori! quel tailleur lo vendono a non meno di 14000 euro, già a sei era una rapina, ma a qutrro no! No! NO!-
DG – ho deciso così e piantala!, potrò fare un regalo a chi voglio! Ce l’ha già in mano, tu riusciresti a dirgli mettilo giù? Pidocchio!, i soldi non sono tutto!-
F imbarazzato per la lite – Vi prego maestri non litigate per me io lo metto giù, non me la prendo-.
DG – Bellino capiamoci bene! tu hai a che fare con dei signori e se io dico che ti meriti questo regalo non mi rimagio la parola! Quella borsa e tua e basta! E prima che lo stronzo dica altro dammi la carta che la striscio e non ci pensiamo più!-
Fumagalli imbarazzatissimo e a disagio – non so se ci sono 4000 euro su-.
Dg gliela strappa di mano – non preoccuparti lo capiremo presto – e si lancia verso il pos……..
DG- fatto è passata, la Pinuccia riceverà un sogno stasera e vedrai come te la darà-.
Fumagalli sembra contrito mentre rimette a posto la carta nel portafogli, ma decide di essere superiore ai rattacapi e alla paura del rientro a casa.
F – grazie, grazie davvero, anche a nome di Pinuccia-.
DG -il grazie te lo diamo noi per averci fatto onore con la tua intervista-
Torna all’interfono -Silvano puoi venire ad accompagnare il futuro premio Pulitzer alla porta?-
Fumagalli sempre più frastornato e riflessivo si alza mentre Silvano appare. DG gli si avvicina
-Silvy come sei messo?, ce l’hai già in tiro? Fammi toccare – Gli infila la mano sotto gli short – Dai che meraviglia, sei un mostro Silvy…… Fumagalli, vuoi toccarlo?-
F – grazie, magari un’altra volta…… vi ringrazio ancora di tutto e vi faccio i migliori auguri..’
DG – nooo gli auguri no portano sfiga- E si toccano gli attributi -Silvy accompagnalo-
Fumagalli preceduto da Silvano, che dopo le manipolazioni ha gran parte del sedere scoperto, raggiunge l’uscita. Silvano lo accomiata stringendogli la mano, ma anche avvicinandosi esageratamente tanto da sfregare il pene eretto contro Fumagalli e dimenandosi leggermente – Ciao grande scrittore – accompagnando la frase con una passata di lingua sulle labbra-.
F – Grazie di tutto signor Silvano, buona serata-.

VITTORIO SGARBO A TUTTO CAMPO
Sgarbo è uno degli ospiti in una trasmissione tv
con all’ordine del giorno la scioccante dichiarazio
ne della Meloni, che ha affermato di preferire la
pasta al ragu a quella con il sugo.
Con lui lo chef Carlo Clone, l’analista politico
Andrea Senzacalza e in collegamento esterno Vir-
ginia Cerchioni.
Sgarbo entra, si accomoda e chiede, -di che si par-
la qui?- Della Meloni che preferisce il ragu al su-
go.
S – Certo da una romana ci si aspetta la puttane-
nesca o l’arrabbiata, mica il ragu. Quello va bne
ne per quei zoticoni comunisti emiliani.-
Senzacalza – adagio a dare stereotipati epiteti-.
Sgarbo – non parlavo con te testa di cazzo, ma
con lo chef Clone-
Clone – be si, ma il ragù è universale ormai-
S -Tu sei uno schef o un paraculo che non pren-
de posizione! – Si alza e urlando – Dillo vigliac-
gliacco, prendi posizione per una volta!-
C -io la vedo così….-
S -Tu non vendi nemmeno il tuo uccello quando
devi pisciare scemo!-
Clone rivolto al moderatore – scusi dica qual-
cosa, questo signore mi offende-.
S -Signore a me! io sono un professore creti-
no! e documentati prima di parlare!. Lo sai al-
meno in quale dipinto compare per la prima
volta il ragù? No vero! capra! taci!-. Intervie-
ne Virginia Cerchioni – Io sono romana e in
effetti preferisco la pasta alla puttanesca!-
S -ecco un’altra so tutto, ma puttanesca, sei
già tu una puttana!-
Moderatore- no professore non esageri-
– è lei che mia ha provocato! Quella signora
nessuno mi vuole impartire lezioni, ma
siamo pazzi!-.
Moderatore – va bene, ma non è che questa
dichiarazione sposta l’asse della politica ita
liana a sinistra?-
Senzacalza – Certo è una dichiarazione for-
te e che non può non avere conseguenze sul
governo-
S – L’unica conseguenza auspicabile è che ti
impacchettino e ti portino in un Gulag a spa-
rare cazzate agli orsi!-
Senzacalza cerca di replicare , ma Sgarbo lo
interrompe – Basta ne ho piene le palle di
questi cretini, ora vado devo partecipare ad
altre due trasmissioni e ancora non so di che
cazzo sproloquino!.-
IN ESCLUSIVA IL MANIACO DEL PARCO SEMPIONE CI PARLA DEL SUO NUOVO BEST SELLERS CHE E’ UN REPORTAGE DELLE SUE VACANZE ESTIVE.
Incontriamo il maniaco mentre sta mettendo a punto una specie di asta per i selfie, ma con uno specchietto in fondo.
Buongiorno sig. Maniaco, la disturbo?
M-No, no sto cercando l’angolazione giusta per lo specchio-
Allora inizierei subito con il chiederle come sono andate le sue vacanze estive, che poi sono l’oggetto del suo ultimo capolavoro.
M- ma, luci ed ombre-
Come mai?
M – per iniziare sono andato a Cap d’agde, sa ero un po’ stanco per tutti quegli appostamenti annuali e volevo rilassarmi facilmente’
Bhe li il nudo e il sesso in effetti saltan fuori facile.
– Ecco, esatto mancava l’emozione, spalancavo
l’accappatoio in faccia a una babbiona e questa che fa? si attacca e mi spompina, altro che spaventata. E via così le mie migliori performance pare-
vano quasi ridicole. Che delusione!-
Accipicchia capisco, quindi?
M – sentivo un bisogno devastante di rifarmi, cosi sono andato a Spotorno-
Bhe li è diverso….
M – avevo proprio bisogno di una cura ritonificante, così mi son messo il mio impermeabile e mi son piazzato fuori da una colonia femminile, come uscivano monache e ragazzette davo di aprire e chiudere e finalmente godevo nel vederle scappare un po’di qui e di là allibite-
Me lo immagino e come sono proseguite le vacanze?
M – bene, non posso lamentarmi. Ho inizato con trapanare buchi alle cabine, li ce ne sono assai, poi con il buco al cesso ho raggiunto l’orgasmo-.
Insomma un paradiso terrestre..
M -si finchè non mi è capitata una disavventura…-
Che le è successo?
Ho visto in spiaggia un asciugamano a mo di paravento e dalla sommità sbucavano capelli biondi.
E’ fatta mi son detto,
sfilo l’uccello dal costume, mi avvicino e di scatto scosto l’asciugamano aspettando il solito urletto.-
E non ha urlato la donna?
M -ma quale donna? un cetaceo di almeno 55 anni affamata da anni, mi ha attirato sotto l’asciugamano e approfittando del mio uccello in tiro e del fatto che col peso mi ha impedito ogni difesa, mi ha violentato…-
Cavolo che brutta storia
M. – e mica è finita li, quella era un animale ti dico, mi ha fatto di tutto, non capivo più nemmeno se ero sotto o sopra, però mi sa sotto perchè sentivo un gran peso addosso. Be insomma a furia di scopare con la sabbia finita sulla punta dell’uccello mi è venuta una infiammazione alla cappella che mi impedice di lavorare. Se lo tiro fuori con la cappella viola e gonfia anzichè
spaventarsi si mettono a ridere!-
Invitiamo tutti i lettori a far manbassa del prossimo capolavoro del ma- niaco dal titolo
‘ Una pomata efficace per il maniaco del parco sempione’
INTERVISTA AL PAINETA TERRA
Preoccupati dalle numerosi voci sul suo stato di salute, abbiamo, piazzando un altro scoop, intervistando il pianeta Terra. Signor pianeta Terra innanzitutto come sta? —-Sto benissimo grazie-
Da più parti voci autorevoli come il Papa, presidenti, Greta, invocano interventi per salvarla. Si verificano pure atti estremi per sensibilizzare l’opinione pubblica-
– Ah si? Occhison costoro? ecchi li conosce?-
Dicono che le emissioni di co2, il surriscaldamento del pianeta, l’inquinamento vario mettono in discussione la sua sopravvivenza.
– o chettudici, oh che mi fotte se fa caldo, se c’è o no l’atmosfera o l’ossigeno, o quanti son li mi fratelli e sorelle che ci campano da pascià senza?-
Bhe però il clima impazzito, il surriscaldamento non è normale.
-Bellino io cho miliardi d’anni, ciò avuto in groppa più di 10 km. di spessore di ghiaccio, eppoi per scioglierlo nun ti dico la temperatura….. e mi trovi sciupato? Piuttosto mi fa paura ‘na meteora o chel sole gli piglia di spostarsi-
Però gli esseri umani patiscon questo.
-Eddaie che mi fotte di sti qui, se crepan loro, mica crepo anch’io saran pure accidenti loro. Quando i dinosauri son dati affanculo che ma cambiato?-
Certo ne ha viste tante.
-Enno e prima ce stavan certi felini che la tigre gli fa n’a sega, grossi dieci volte, o quelli divoravan tutto quel gli capitava, sempre fame avevan, poi son spariti. I dinosauri passsavan le giornate ad corrersi appresso per divovorsrsi. Ora sti qui si tiran mazzate che non ti dico, sempre con pistole e bombe stan a trafficà, ma io continuo i miei giretti senza problemi-.
Una curiosità, lei che sa tutto, che fine han fatto i dinosauri?
T- piccino nun te lo so dire, m’appisolai un pochetto e quando mi svegliai nun c’e ne stava manco uno. Appena ridesto mi dissi -oc’che l’è sta cosa che oggidi nessuno si rincorre per divorarsi? ‘son 59 milioni d’anni che nun passa di sensa farlo!-
In conclusione sig. pianeta Terra possiamo tranquillizzare tutti sta bene e non è in pericolo?
T – sto in salute spaziale, mai stato meglio e tutte ste fregnacce clima, gas serra, carbone cinese, co2, buchi, mi fan n’a sega. Che ci trovi ossigeno su marte, venere, luna e compani? eppure stan che l’è n’a meraviglia.-
Grazie sign pianeta Terra ora ci sentiamo tutti più tramquillizzati.


