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le iindagini del commissario
IL COMMISSARIO PAPAGNO INDAGA

Il commissario Papagno interroga Mussolini

Il commissario Papagno e il brigadiere Madonia stanno preparando il prossimo interrogatorio, memtre armeggiano Rovolon bussa alla porta.
P -avanti-
Rovolon entra -Comisario ghe chi el Musolini-
P- Rovolon stai ceto che isto nun tiene arma?-
R -si comisario, l’è vesti strano, ma ga mia de armi-
P-facimme passà-
R-subeto, Mussolini el po antraa-
Non fa in tempo a finire la frase che viene travolto da un omone che lancia in avanti il braccio a mano aperta di scatto tanto che colpisce involontariamente Rovolon al volto.
R-ostia che bota-.
M -a noi!-
P-Mussolì state attento me ferite o Rovolon-
Mussolini mentre volta lentamente il capo impettito lancia uno sguardo di sdegno verso Rovolon, che un po’ frastornato si accomiata.
P-vabbuò non state li o sasso, s’assetasse-
Prima di sedersi Mussolini si volta verso Madonia
-Camerata brigadiere fai partire la macchinetta!-
P-oh ma comme ti permetti tu non devi parla a Madonia-
Mussolini porta i pugni ai fianchi sovrappone le labbra è fa una smorfia di sdegno, quindi siede.
P -Mussolì ma che mi combininasti?, acca nun basta la treccani per mantene tutti i reati c’avete fatto tu e i tuoi compari-
Mussolini picchia il pugno sul tavolo e urla – sarà la storia a giudicarmi!-
Papagno alzando la voce a sua volta – oh nun comincià cumm’allatro è, acca devi portò rispetto non la devi alzà la voce! La storia ‘u cazzo qui c’è lavoro per il tribunale altro che coglionate. Cominciammo con i tuoi compari che, dicono su tuo ordine, gli ha preso d’insegui poveri cristi con bastone, olio di ricino e via manganellate-
M -comunisti, sovversivi, maledetti che voglion rubare le proprietà, fannulloni e..- abbassa la voce tanto che Papagno fatica a capire -.. e mangiano i bambini!-
P -ma aacchì, quando mai, qui ce stanno denunzie di cinquantenni, sessantenni, che per scommessa stinno ritti!-
M -camerata brigadiere tu scrivi quello che ho detto!-
P -.t’aggia gia ditto che Madoni nun lo devi molestà, la volimmo capì o me devo incazzà! Eppoi levame ‘na curiosità che cia’zzeca l’olio de ricino?-
M – me capitattò, magari per lo stress o perchè per un periodo ho mangiato male; salsicce, stracchino, due tigelle con fegato di gallina…-
Papagno lo interrompe -aggia capì facimm’ampresso che gia’zzecca!-
M- insomma non cagavo più, allora il dottore mì ha detto prendi sto olio che l’è un portento, oh ho cagato fuori anche quello che non avevo mangiatto! Una meraviglia! Così mè venuta l’idea di far cagarfora ai sovversivi il marx e la prima internazionale!-
P- vabbuo Mussoli, del casino chi avite fatto a Roma s’occuperanno i miei colleghi della digos, io vorria savè solo delle denunzie penali. La prima è quella dei due ferrovieri che t’an portato a Roma cito;
‘s’è fatto il viaggio con ‘na decina di scalmanati che per tutto il tragitto han battuto li bastoni sulla lamiera minacciosi e lui ‘Fai correre il treno camerata macchinista, che non puoi arrivare in ritardo’. E noi a dille che la linea l’era mica aposto l’era impossibile arrivare per tempo preciso, come l’ho detto gli esaltati han cominciato a battere come macchinette impazzite e lui ha fatto du occhi che parevan saltar fori. Oh mi el mi socio s’è spalato carbone come dieci fochisti, tanto che arrivati a Roma cian portati al nosocomio che si stava più in piedi, almeno li danni li devono pagà’… .- Chai da di Mussolì.
Mussolini si alza e urla – la parola ritardo deve essere cancellata dal dizionario italico!-
P. – si lo dici tu, Madonì verbalizza, e a te t’aggia ditto e ripetuto che non devi fa bagaria!- Mentre Papagno tenta di passare alla nuova accusa, dal nulla s’alza un motivetto
‘Alarmi, alarmi siam fascisiti, alarmi, alarmi’
Papagno si volta interrogativo verso Madonia che a sua volta si mostra sorpreso, Mussolini si alza e allungate le mani invita al silenzio. Prende il cellulare e legge, quindi sale sulla sedia e alzando il capo urla. Il maresciallo Batoglio whatsappa ‘Eccellenza la Libia è italiana!’ Quindi tronfio sbraita -L’Italia ha il suo impero ne sarete voi degni!? Brigadiere ne sarai degno!-
P-assettate, assettate, che cazz vai dicendo!-
M -abbiamo conquistato la Libia!-
Papagno per assecondare e non alimentare ulterirmnete l’esaltazione
-E pecchè avimmo accattato a Libia, che ce ne facimme?-
Mussolini, quasi malinconico, -E, il meglio l’avevan già rubato le nazioni plutocratiche, a noi poco c’era rimasto. Cosa ce ne facciamo? Le nazioni plutocratiche non ci voglio più dare il te e noi ci prendiamo il carcadè dalla Libbia e glielo mettiamo in culo!-
P-ah vabbuò ora che tenimmo o carcadè stimmo apposto. Qui ci stanno centinaia di dienuncie degli abitanti del centro di Roma per schiamazzi, assemblamenti caotici, urla, ecc.
Leggo ‘er Mussolini se viene ar barcone e da fuori de matto. se mette a sparà cazzate urlando esaltato e sotto ce stan perditempo che gli fan pure er coro’. Mussolì ma che te piglia sti qua dicono che non si riposan chiù, han paura a scendere in strada che i tuoi cumpari stinno proprio fora
M- Io rispetto i calli alle mani sono un titolo di nobiltà!-
Papagno guarda Madonia -e che c’azzezza?-
Madonia -no commissario, iddu spIsso parla per slogan-.
P. – senti Mussolì verbalizziamo un’altra denuncia e poi c’anammo che mai sfinito. Turisti inglesi e francesi dicono di essere stati inseguiti da sfegatati che urlavano ‘ abbiamo consegnato la di chirazione di guerra ai vostri ambasciatori’!, chemminchia ve siete inventati-
M -la guerra sta all’uomo come la maternità alla donna-
Papagno scoraggiato verso Madonia -Che stimmo a interrogà a fa stu fenomeno, isto è più fuori dei suoi balconi!
Vabbuò Mussoli faccimmo l’ultima, quella della piazzata con i carrarmati per farti bello con il tedesco. Che mi dici? tanti buchi avite fatt’e che ancora ci stanno in de strade de Roma!-
M. -Ma quando mai! ma quali buchi, due erano veri, gli altri di cartapesta fatti dai maestri di Viareggio con dentro due avanguardisti in bicicletta che li mandavano avanti-
P -ma come il tedesco è tornato a casa e ha detto al suo ministro della guerra che abbiamo un allelato superarmato-
M. – Ah i tedeschi son duri, ma boccaloni, lo dovevi vedere a salutare l’avanguardista che metteva fora la testa mentre pedalava. Oh i maestri del carnevale di Viareggio han fatto un capolavoro, per un momento ho creduto davvero che avevamo 100 carrarmati-
P – vabbuà Mussolì, per il resto te la vedrai con la digos, io passo i verbali al magistrato e seran cazzi vostri. Puoi andare-.
Lo guarda palesemente sfinito e chiude il faldone. Mussolini si avvia e arrivato alla porta si volta, si mette sull’attenti, alza la mano, sbatte i tacchi e urla -Salue al duce!-
Papagno sobbalzando guarda Madonia -chi cazz’è?-
M. -è lui si dette il titolo di duce-
P – e si saluta da solo guardando me? Vabbuò Mussolì salutamme o duce, ma mo vattinne!.-
Papagno si abbatte sulla poltrona e rivolgendosi a Madonia
-Caggia ‘a fa di male per damme sta sezione, isti sun uno chiu pazzu l’un dell’altro, e roba per ‘o miedeco d’e pazze’, nun voio savi chi è ‘u prossimo, vurria cenà tranquillo, salutiamo Madoni-.
M -bommespiri commissà-.


GIOVANNA LA CALDA LASCIA LA
SALARIA, VI SPIEGHIAMO PER-
CHE'

Dopo l'annuncio shock, che
ha lanciato nella dispera-
zione migliaia di clienti,
di Giovanna la calda di la-
siare la salaria, abbiamo
avvicinato la rofessionista
per capire le ragioni della
drammatica decisione.
- Giovanna perchè hai preso
questa terribile decisione?
G.-L'ho tenuto duro finchè
ho potuto, ma l'aumento del
costo dei copertoni, dei
preservativi, unito al ca-
robenzina che ha decimato i
clienti, non mi hanno la-
sciato scelta.-
-Quanto ti è pesato avere
lanciato nella più buia disperazione, padri di fami-
glia, preti, calciatori,
studenti, registi, per non
parlare dei camionisti che
avevano in te un motivo per
percorrere la salaria anzi-
chè l'autostrada, ecc.-
G. - Certo, per questo ho
tenuta calda la situazione
finchè ho potuto, ma credi-
mi non ci sto più dentro.-
-Ed ora cosa farai?-
-Mi hannno fatto offerte in-
teressanti diversi canali tv
nazionali come esperta cri-
minologa-
- Ah non sapevamo di questi
tuoi studi-
G. - No io non me ne intendo,
gliel'ho detto, ma mi hanno
risposto che è normale, ma
che ho il physique du role
della criminologa tipo.-
- Non posso che rinnovare il
rammarico per questa tremenda
decisione, ma ancora una vol-
ta abbiamo documentato come
la crisi stia uccidendo il
meglio delle ricchezze naziona-
li. Politici cosa aspettate ad
intervenire!
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LE RICETTE DELLA MARIUCCIA DEL QUINTO PIANO

Oggi la  Mariuccia  del quinto  piano ha fatto violenza  su se stessa  e ci svela una ricetta 
che aveva finora custodito ge- losamente.
Prendete una o due fettine di carne. Tre cuchiai di olio e
un po' di burro. Fate scaldare
in una padella l'olio e il
burro, metteteci la carne e
cuocete a fuoco medio. Salate
q.b. quando cotte togliete dal fuoco, vesatele in un piatto di ce-ramica e gustate.
Occorrente; Due bistecche, Olio
Sale q.b., Burro, Una padella
Uno o pù piatti
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